Terre rare, il più grande giacimento scoperto in Europa è a Kiruna !
Si conferma, dal punto di vista minerario un luogo magico e ricchissimo, quello di Kiruna, nel profondo nord della Lapponia svedese.
Già, parlando del rapporto tra uomo e sfruttamento minerario, abbiamo dedicato un post a Kiruna, qualche tempo fa…
Di recente, è stato scoperto sotto questo luogo straordinariamente ricco, il più grande giacimento europeo di “terre rare” che, si stima, contenga 1 milione di tonnellate di ossidi di terre rare. Questo sito, sarà sufficiente per soddisfare gran parte della domanda futura dell’Ue per la produzione dei magneti permanenti necessari per i motori elettrici e per le turbine eoliche, tra le altre cose, come affermano dalla Lkab (azienda di stato che già gestisce la miniera di ferrosi). Le terre rare, sono indispensabili nell’elettronica, e telecomunicazioni, e sono quindi indispensabili in ogni ipotesi di transizione ecologica.
Le terre rare, sono sempre più richieste e la Cina, che ne è un grande produttore, e che non sempre potrà o vorrà favorire l’europa, nella preziosa fornitura di questi preziosi.
L’elettronica e molti dei materiali necessari per la transizione ecologica, hanno in questi anni aumentato sempre di più la richiesta.
Chiaramente, in base alle prime stime, ci vorrà qualche anno, prima che l’attività estrattiva cominci; c’è chi dice anche dieci anni.
E’ bene ribadire che, al momento attuale, la prima e più importante miniera europea di moltissimi materiali preziosi, tra i quali anche le terre rare, è quella dei rifiuti RAEE, o AEE, che dir si voglia.
Ma siamo molto indietro in questo, soprattutto in Italia dove ci sono enormi difficoltà in tal senso.
Traffichi illeciti di rifiuti, soprattutto verso l’africa, conferimenti non corretti e penuria di impianti dedicati, rendono il quadro italiano molto, molto ma molto arretrato.
Si consideri anche che gli unici impianti attivi nell’affinazione e lavorazione integrata dei preziosi contenuti nei RAEE, sono il Germania, Belgio e Svezia. Probabilmente, pur non mancandoci le capacità industriali per avviare impianti similari o superiori (molte ricerche CNR ed ENEA, ci dicono che saremmo in grado), il quadro normativo, politico ed economico italiano, rende impossibile una simile eventualità. IMPOSSIBILE, ad oggi.
Il quadro normativo europeo e quello, ancor più complicato recepito ed attuato dai nostri ordinamenti, rende molto difficile il lavoro quotidiano dei pochi impianti dedicati, già oberati da complicazioni burocratiche che ci rendono impossibile competere coi colossi stranieri del settore. Siamo molto forti su altri settori del riciclo, come il legno ad esempio; ma in quello del RAEE, siamo ancora ai primi passi. E non si capisce il perchè; non operare forse, è un vantaggio per alcuni !? Chi può dirlo.
Un vero peccato non poter sfruttare la miniera nazionale di rifiuti RAEE, perchè ogni anno, sprechiamo miliardi di valore, ma anche di lavoro legale. Ma di questo, parleremo più approfonditamente in futuro, perchè le fonti ed il materiale da analizzare sul tema, sono molteplici.
Per oggi, godiamoci la speranza europea di Kiruna che potrà abbattere la dipendenza europea di materie prime preziose ed uniche per il futuro del continente e quindi, del pianeta.
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